La Storia

Fuoricentro, associazione culturale senza scopo di lucro, nasce il 10 novembre 1994 con sede a Castelnuovo di Porto in una villa edificata nel 1705 che domina il paese.

Mauro Vigneti, mercante d’arte, editore e gallerista e la sua famiglia creano una struttura per la promozione e la diffusione dell’arte per il territorio in cui da anni si sono trasferiti a vivere lasciando Roma, che tuttavia è a 15 minuti di auto.

Fuoricentro affianca ed è aiutata dai contatti e dalle iniziative della galleria “Mauro Vigneti Arte Moderna e Contemporanea”, che ha una struttura separata.

La prima iniziativa dell’ Ass. Cult. Fuoricentro, è la mostra “30 Anni di Pittura a Roma” collettiva degli artisti della “Scuola di piazza del Popolo” cui segue “Motus, Generazioni a Confronto”, organizzata e seguita dal figlio di Mauro Vigneti, Massimiliano Dodero Vigneti, che da qualche anno collabora con la famiglia, dopo varie esperienze giovanili nel mondo del teatro e della musica.

Nel novembre dello stesso 1995 si inaugura la mostra “tracce”, che ottiene il Patrocinio della Provincia di Roma, collettiva di giovani artisti italiani fra cui giovani promettenti che hanno poi avuto un notevole successo di pubblico e di mercato.

La mostra , vede riuniti un gruppo di artisti provenienti, oltre che dall’Italia, dall’Europa e dall’America Latina; ottiene un successo che spinge Fuoricentro a prolungare la durata della mostra di ulteriori due mesi, essendo frequentata giornalmente da un gran numero di visitatori e da numerose scolaresche degli istituti scolastici del circondario.

A maggio del 1996, la mostra “… tracce”, viene richiesta a Milano dall’Istituto di Cultura Latino Americano, in occasione dell’inaugurazione della sede Milanese.

Seguono una serie di mostre personali ed alcune collettive.

Artisti partecipanti alle varie mostre collettive:

Pizzicannella, Rolando Deval, Jorge Eielson, Paulina Humeres, Juan Leal Ruiz, Andrea Claro, Carlo Rea, Leonetta Marcotulli, Mirko Pagliacci, Fernando Leal Audirac, Tommaso Cascella, Aldo Riso, Francesco Ferlisi, Giuseppe Gallo, Tirelli, Anton Roca, Marco Lituani, Maurizio Pio Rocchi, Nunzio, Bruno Ceccobelli, Pilar Aguirre, Raymundo Sesma, Gianna Pizzi, Francisco Smythe, Gianni Dessì, Simone Crespi, Silvia Levenson, Nito Contreras, Claudio Asquini, Franco Cenci, Camillo Cuneo, Emilio Leofreddi, Matteo Basilè, Enrico Manera,  Franco Angeli, Tano Festa, Mario Schifano, Andy Warhol, Dennis Oppenheim, Achille Perilli, Giulio Turcato, Giorgio De Chirico, Alighiero Boetti, Renato Castellani, Andrè Masson, Agostino Bonalumi, Giosetta Fioroni, Carla Accardi, Salvatore Emblema, Ennio Calabria, Santomaso, Fortunato Depero, Gastone Novelli, Giuseppe Capogrossi, Renato Guttuso, e molti altri.

In quello stesso anno 1995, Mauro Vigneti comincia ad interessarsi delle opere di Pino Pascali, che timidamente si affacciano al mercato; si tratta di bozzetti e schizzi per la pubblicità che di tanto in tanto vengono offerti al Vigneti da mercanti e galleristi del nord. Questo spinge Vigneti a cercare notizie e origine dei lavori di Pascali che sono in circolazione, ricordando la figura dell’artista che si occupava tra l’altro di scenografia negli stessi anni in cui egli svolgeva la sua originaria attività di scenografo e costumista nel cinema e frequentava gli stessi ambienti, gli stessi luoghi e gli stessi artisti frequentati da Pascali.

Già nel 1965/66, Mauro Vigneti, aveva avuto modo di apprezzare e seguire il lavoro del giovane Pascali, che utilizzava tecniche scenografiche per la costruzione delle sue “finte sculture” e che si muoveva in quella che era la “movida” a Roma in quegli anni, negli stessi posti, allora molto pochi, in cui si incontravano coloro che facevano parte del mondo dello spettacolo e dell’arte: il “Caffè Rosati” a piazza del Popolo, il “Baretto” e “ Notegen” di via del Babuino e le poche gallerie d’arte che si occupavano del lavoro delle ultime generazioni. In quel periodo Vigneti era impegnato in un lavoro di scenografia per un film al teatro n° 2 di Cinecittà, mentre Pascali aveva realizzato una scenografia di un programma RAI al teatro n° 3. Oltre che nella vita, anche nel lavoro Pascali e Vigneti si “sfioravano”. Non ci sono mai stati contatti personali a quanto ricorda il Vigneti, ma l’interesse di quest’ultimo per il giovane Pascali era già molto.

L’interesse per le opere di Pascali e la ricerca delle stesse, porta  Mauro Vigneti a contatto con Sandro Lodolo, che di Pascali fu datore di lavoro nel campo della pubblicità televisiva, essendo il Lodolo produttore di shorts e animazioni che venivano realizzate per le campagne pubblicitarie televisive di quegli anni ’60. Pino Pascali ha realizzato un grande numero di bozzetti, schizzi e disegni per la Lodolo Film e questo materiale è rimasto nella disponibilità di Lodolo alla morte di Pino Pascali.

Il contatto con Lodolo e le opere di Pascali da lui detenute, fa si che Vigneti decida di cominciare a catalogare ed archiviare tutto ciò che Lodolo detiene e tutto ciò che è reperibile sul mercato e nelle collezioni private.

Alla notizia della costituzione dell’ archivio, anche pubblicata da Fuoricentro su riviste del settore dell’arte, cominciano ad arrivare un buon numero di immagini e notizie relative ai lavori di Pascali, sia di lavori di grafica e disegni, sia di lavori di scultura e pittura, con richieste a Fuoricentro di archiviazione, da parte di collezionisti e gallerie.

L’idea di preparare un catalogo delle opere di Pino Pascali è la logica conseguenza di questa iniziativa.

Fuoricentro comincia a pensare ad una mostra di Pino Pascali.

Dopo aver fotografato ed archiviato tutti i lavori nella disponibilità di Sandro Lodolo, oltre a quelli nel frattempo pervenuti da altri, prende corpo l’organizzazione della mostra.

L’ idea era di presentare in mostra una serie di disegni e bozzetti, arricchiti da opere uniche.

I collezionisti di opere di Pascali interpellati per prestare le loro opere per la mostra, si mostrarono molto interessati, ma la difficoltà di trasportare le opere di grandi dimensioni, rappresentò un limite alla possibilità di esporle senza sottoporle a rischi di danni. Furono quindi scelte quelle di più facile gestione e solo dal Museo Civico di Avezzano si ottenne il prestito di “Bucranio”, che tuttavia era in cattive condizioni a causa di una caduta dell’opera che aveva provocato uno strappo nella tela centinata. L’accordo fu che Mauro Vigneti avrebbe provveduto al restauro a sue spese e quindi l’opera potè essere esposta restaurata.

La presentazione del catalogo della mostra fu richiesta al prof. Enrico Crispolti, che accondiscese di buon grado.

La mostra personale di Pino Pascali dal titolo “Pino Pascali” e l’annuncio ufficiale della costituzione dell’archivio ottennero, oltre all’apprezzamento degli addetti ai lavori e dei collezionisti, il Patrocinio del Comune di Castelnuovo di Porto e quello dell’Assessorato alla Cultura Beni Culturali e Spettacolo della Provincia di Roma.

Per promuovere la mostra fu organizzata una campagna pubblicitaria curata da una delle maggiori società di promozione del momento, con cospicuo costo, ma che produsse una grande visibilità all’evento. Il risultato fu che all’ inaugurazione della mostra ci fu un grande afflusso di visitatori che creò problemi di viabilità a Castelnuovo, tanto che dovette intervenire la Polizia Municipale a regolare il traffico nella zona.

La mostra fu inaugurata il 13 giugno 1998 e terminò il 31 luglio 1998.

Tra i tanti visitatori illustri, collezionisti e personalità, ci fu la visita della dott.ssa Rosalba Branà, direttrice allora del Museo Pino Pascali di Polignano a Mare, paese natale di Pascali, che chiese al Vigneti collaborazione per l’inaugurazione della struttura con una mostra dedicata a Pino Pascali e curata dal prof. Achille Bonito Oliva.

La mostra nel Palazzo Pino Pascali a Polignano a Mare, dal titolo “L’isola di Pascali”, fu inaugurata il 25 ottobre 1998.

Il 13 novembre 1999, Fuoricentro presenta una mostra di Pino Pascali con più di cento opere, come evento collaterale alla Fiera di Forlì.

Furono esposte opere di vario genere, la macchina fotografica appartenuta a Pino Pascali e fu proiettato il corto su Pino Pascali realizzato da Marco Giusti per la R.A.I.

Nel 1999, continuando la collaborazione con Sandro Lodolo, Mauro Vigneti volle fargli un omaggio e presentò una mostra di Lodolo dal titolo “Tubismo”, in cui furono esposte circa 35 opere da lui create .

Alla fine di quell’anno 1999, apre la sede di Roma in via Cimarra nel rione Monti, cuore della Roma storica e si inaugura il 18 dicembre il nuovo spazio con una mostra di Mario Schifano, da poco mancato e amico fin dalla gioventù del Vigneti.

_Il 10 marzo del 2000, Fuoricentro presenta una mostra di Enrico Manera in omaggio a Boccioni.

_L’1 giugno del 2000 la mostra di Giulio Turcato, a cura di Duccio Trombadori. La mostra ha molto successo, in un periodo di dimenticanza del lavoro di Turcato.

Fuoricentro partecipa tra la fine del 2000 e la primavera del 2001 ad alcune fra le più importanti fiere dell’arte: Padova, Vicenza, Milano, ecc.

Nella primavera del 2001 inizia la preparazione della mostra “Vuoto di Memoria”.

All’ inizio del 2001, l’incontro fra Massimiliano Dodero Vigneti ed Emilio Villa, artista, poeta, biblista, critico d’arte e promotore di talenti artistici, allora ottantasettenne, fece si che Massimiliano si appassionasse al passato lavoro di questo eclettico personaggio che a causa di un ictus, dal 1986 era divenuto afasico.

Da questo incontro nacque l’idea di fare un omaggio a Villa e ad alcuni degli artisti da lui curati all’inizio della sua carriera.

Gli artisti esposti, oltre Emilio Villa, per alcuni suoi lavori, furono: Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Nuvolo, William Xerra ed Eliseo Mattiacci.

La presentazione in catalogo fu di Aldo Tagliaferri.

Il 28 giugno, qualche ora prima dell’inaugurazione della mostra, Massimiliano mancò improvvisamente a seguito di un aneurisma.

La mostra fu aperta il 5 luglio alla presenza degli artisti.

Alla fine del 2001, Mauro Vigneti si distacca progressivamente dal lavoro della galleria e dal mercato, fino alla chiusura nel 2006 dello spazio di via Cimarra in cui dal 1999 si sono susseguite una lunga serie di mostre.

Problemi esistenziali e famigliari fecero si che  Vigneti si occupasse sempre meno del lavoro della galleria, che tuttavia sopravvisse per alcuni anni fino alla chiusura.

Seguono alcune iniziative di Fuoricentro:

Dopo una lunga pausa, pur continuando ad occuparsi dello studio e della ricerca delle opere di Pino Pascali e della cura dell’archivio, Mauro Vigneti ha riallacciato rapporti con quello che non ha mai cassato di essere il suo mondo: l’Arte.

Negli anni di pausa, si è occupato di consulenze e collaborazioni con gallerie, collezionisti ed enti pubblici e privati e, assiduamente e con passione e cresciuta attenzione all’Archivio Generale di Pino Pascali e non ha mai fatto mancare, a coloro che si sono rivolti a lui, il supporto e l’esperienza acquisita nei lunghi anni nella ricerca e nello studio del lavoro e delle opere dell’artista pugliese.

Hanno collaborato con Fuoricentro: Duccio Trombadori; Enrico Crispolti; Daniela Falasca; Emilio Villa; Aldo Tagliaferri; Sabino Vona; Anna D’Elia; Elisabetta Rota; Patrizia Ferri, Silvia Manteiga Pousa; Antonio Arevalo; Pietro Roccasecca; Barone Giorgio Franchetti; Archivio Mario Schifano.

Mauro Vigneti e Fuoricentro hanno collaborato con: Museo Nazionale del Montenegro; Museo Navale del Montenegro; Diomedea Arte; A.C. M.i.c.ro; Palazzo Collicola, Spoleto; MLAC, Museo Laboratorio Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma; Galleria Tiziano, Cortina D’Ampezzo e Conegliano (TV); Museo Pino Pascali, Polignano a Mare, (BA); Istituto di Cultura Italo Latino Americano – IILA.

Fuoricentro, associazione culturale senza scopo di lucro, nasce il 10 novembre 1994 con sede a Castelnuovo di Porto in una villa edificata nel 1705 che domina il paese.

Mauro Vigneti, mercante d’arte, editore e gallerista e la sua famiglia creano una struttura per la promozione e la diffusione dell’arte per il territorio in cui da anni si sono trasferiti a vivere lasciando Roma, che tuttavia è a 15 minuti di auto.

Fuoricentro affianca ed è aiutata dai contatti e dalle iniziative della galleria “Mauro Vigneti Arte Moderna e Contemporanea”, che ha una struttura separata.

La prima iniziativa dell’ Ass. Cult. Fuoricentro, è la mostra “30 Anni di Pittura a Roma” collettiva degli artisti della “Scuola di piazza del Popolo” cui segue “Motus, Generazioni a Confronto”, organizzata e seguita dal figlio di Mauro Vigneti, Massimiliano Dodero Vigneti, che da qualche anno collabora con la famiglia, dopo varie esperienze giovanili nel mondo del teatro e della musica.

Nel novembre dello stesso 1995 si inaugura la mostra “tracce”, che ottiene il Patrocinio della Provincia di Roma, collettiva di giovani artisti italiani fra cui giovani promettenti che hanno poi avuto un notevole successo di pubblico e di mercato.

La mostra , vede riuniti un gruppo di artisti provenienti, oltre che dall’Italia, dall’Europa e dall’America Latina; ottiene un successo che spinge Fuoricentro a prolungare la durata della mostra di ulteriori due mesi, essendo frequentata giornalmente da un gran numero di visitatori e da numerose scolaresche degli istituti scolastici del circondario.

A maggio del 1996, la mostra “… tracce”, viene richiesta a Milano dall’Istituto di Cultura Latino Americano, in occasione dell’inaugurazione della sede Milanese.

Seguono le mostre personali e alcune collettive.

Personali:

  • Lucio Bulgarelli – Antologica, (1996) in collaborazione con la Regione Val d’Aosta. A cura di Francesco Poli.
  • Annalisa Furnari – (1997) a cura di Duccio Trombadori. Con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio
  • Emilio Leofreddi – (1998)
  • Collettiva – (1998)
  • Collettiva – (1999)

Artisti partecipanti alle varie mostre collettive:

Pizzicannella, Rolando Deval, Jorge Eielson, Paulina Humeres, Juan Leal Ruiz, Andrea Claro, Carlo Rea, Leonetta Marcotulli, Mirko Pagliacci, Fernando Leal Audirac, Tommaso Cascella, Aldo Riso, Francesco Ferlisi, Giuseppe Gallo, Tirelli, Anton Roca, Marco Lituani, Maurizio Pio Rocchi, Nunzio, Bruno Ceccobelli, Pilar Aguirre, Raymundo Sesma, Gianna Pizzi, Francisco Smythe, Gianni Dessì, Simone Crespi, Silvia Levenson, Nito Contreras, Claudio Asquini, Franco Cenci, Camillo Cuneo, Emilio Leofreddi, Matteo Basilè, Franco Angeli, Tano Festa, Mario Schifano, Andy Warhol, Dennis Oppenheim, Achille Perilli, Giulio Turcato, Giorgio De Chirico, Alighiero Boetti, Renato Castellani, Andrè Masson, Agostino Bonalumi, Giosetta Fioroni, Carla Accardi, Salvatore Emblema, Ennio Calabria, Santomaso, Fortunato Depero, Gastone Novelli, Giuseppe Capogrossi, Renato Guttuso, e molti altri.

 In quello stesso anno 1995, Mauro Vigneti comincia ad interessarsi delle opere di Pino Pascali, che timidamente si affacciano al mercato; si tratta di bozzetti e schizzi per la pubblicità che di tanto in tanto vengono offerti al Vigneti da mercanti e galleristi del nord. Questo spinge Vigneti a cercare notizie e origine dei lavori di Pascali che sono in circolazione, ricordando la figura dell’artista che si occupava tra l’altro di scenografia negli stessi anni in cui egli svolgeva la sua originaria attività di scenografo e costumista nel cinema e frequentava gli stessi ambienti, gli stessi luoghi e gli stessi artisti frequentati da Pascali.

Già nel 1965/66, Mauro Vigneti, aveva avuto modo di apprezzare e seguire il lavoro del giovane Pascali, che utilizzava tecniche scenografiche per la costruzione delle sue “finte sculture” e che si muoveva in quella che era la “movida” a Roma in quegli anni, negli stessi posti, allora molto pochi, in cui si incontravano coloro che facevano parte del mondo dello spettacolo e dell’arte: il “Caffè Rosati” a piazza del Popolo, il “Baretto” e “ Notegen” di via del Babuino e le poche gallerie d’arte che si occupavano del lavoro delle ultime generazioni. In quel periodo Vigneti era impegnato in un lavoro di scenografia per un film al teatro n° 2 di Cinecittà, mentre Pascali aveva realizzato una scenografia di un programma RAI al teatro n° 3. Oltre che nella vita, anche nel lavoro Pascali e Vigneti si “sfioravano”. Non ci sono mai stati contatti personali a quanto ricorda il Vigneti, ma l’interesse di quest’ultimo per il giovane Pascali era già molto.

L’interesse per le opere di Pascali e la ricerca delle stesse, porta il Vigneti a contatto con Sandro Lodolo, che di Pascali fu datore di lavoro nel campo della pubblicità televisiva, essendo il Lodolo produttore di shorts e animazioni che venivano realizzate per le campagne pubblicitarie televisive di quegli anni ’60. Pino Pascali ha realizzato un grande numero di bozzetti, schizzi e disegni per la Lodolo Film e questo materiale è rimasto nella disponibilità di Lodolo alla morte di Pino Pascali.

Il contatto con Lodolo e le opere di Pascali da lui detenute, fa si che Vigneti decida di cominciare a catalogare ed archiviare tutto ciò che Lodolo detiene e tutto ciò che è reperibile sul mercato e nelle collezioni private.

Alla notizia della costituzione dell’ archivio, anche pubblicata da Fuoricentro su riviste del settore dell’arte, cominciano ad arrivare un buon numero di immagini e notizie relative ai lavori di Pascali, sia di lavori di grafica e disegni, sia di lavori di scultura e pittura, con richieste a Fuoricentro di archiviazione, da parte di collezionisti e gallerie.

L’idea di preparare un catalogo delle opere di Pino Pascali è la logica conseguenza di questa iniziativa.

Fuoricentro comincia a pensare ad una mostra di Pino Pascali.

Dopo aver fotografato ed archiviato tutti i lavori nella disponibilità di Sandro Lodolo, oltre a quelli nel frattempo pervenuti da altri, prende corpo l’organizzazione della mostra.

L’ idea era di presentare in mostra una serie di disegni e bozzetti, arricchiti da opere uniche.

I collezionisti di opere di Pascali interpellati per prestare le loro opere per la mostra, si mostrarono molto interessati, ma la difficoltà di trasportare le opere di grandi dimensioni, rappresentò un limite alla possibilità di esporle senza sottoporle a rischi di danni. Furono quindi scelte quelle di più facile gestione e solo dal Museo Civico di Avezzano si ottenne il prestito di “Bucranio”, che tuttavia era in cattive condizioni a causa di una caduta dell’opera che aveva provocato uno strappo nella tela centinata. L’accordo fu che Vigneti avrebbe provveduto al restauro a sue spese e quindi l’opera potè essere esposta restaurata.

La presentazione del catalogo della mostra fu richiesta al prof. Enrico Crispolti, che accondiscese di buon grado.

La mostra personale di Pino Pascali dal titolo “Pino Pascali” e l’annuncio ufficiale della costituzione dell’archivio ottennero, oltre all’apprezzamento degli addetti ai lavori e dei collezionisti, il Patrocinio del Comune di Castelnuovo di Porto e quello dell’Assessorato alla Cultura Beni Culturali e Spettacolo della Provincia di Roma.

Per promuovere la mostra fu organizzata una campagna pubblicitaria curata da una delle maggiori società di promozione del momento, con cospicuo costo, ma che produsse una grande visibilità all’evento. Il risultato fu che all’ inaugurazione della mostra ci fu un grande afflusso di visitatori che creò problemi di viabilità a Castelnuovo, tanto che dovette intervenire la Polizia Municipale a regolare il traffico nella zona.

La mostra fu inaugurata il 13 giugno 1998 e terminò il 31 luglio 1998.

Tra i tanti visitatori illustri, collezionisti e personalità, ci fu la visita della dott.ssa Rosalba Branà, direttrice allora del Museo Pino Pascali di Polignano a Mare, paese natale di Pascali, che chiese al Vigneti collaborazione per l’inaugurazione della struttura con una mostra dedicata a Pino Pascali e curata dal prof. Achille Bonito Oliva.

La mostra nel Palazzo Pino Pascali a Polignano a Mare, dal titolo “L’isola di Pascali”, fu inaugurata il 25 ottobre 1998.

Il 13 novembre 1998, Fuoricentro presenta una mostra di Pino Pascali con più di cento opere, come evento collaterale alla Fiera di Forlì.

Furono esposte opere di vario genere, la macchina fotografica appartenuta a Pino Pascali e fu proiettato il corto su Pino Pascali realizzato da Marco Giusti per la R.A.I.

Nel 1999, continuando la collaborazione con Sandro Lodolo, Mauro Vigneti volle fargli un omaggio e presentò una mostra di Lodolo dal titolo “Tubismo”, in cui furono esposte circa 35 opere da lui create .

Alla fine di quell’anno 1999, apre la sede di Roma in via Cimarra nel rione Monti, cuore della Roma storica e si inaugura il 18 dicembre il nuovo spazio con una mostra di Mario Schifano, da poco mancato e amico fin dalla gioventù del Vigneti.

_Il 10 marzo del 2000, Fuoricentro presenta una mostra di Enrico Manera in omaggio a Boccioni.

_L’1 giugno del 2000 la mostra di Giulio Turcato, a cura di Duccio Trombadori. La mostra ha molto successo, in un periodo di dimenticanza del lavoro di Turcato.

Fuoricentro partecipa tra la fine del 2000 e la primavera del 2001 ad alcune fra le più importanti fiere dell’arte: Padova, Vicenza, Milano, ecc.

Nella primavera del 2001 inizia la preparazione della mostra “Vuoto di Memoria”.

All’ inizio del 2001, l’incontro fra Massimiliano Dodero Vigneti ed Emilio Villa, artista, poeta, biblista, critico d’arte e promotore di talenti artistici, allora ottantasettenne, fece si che Massimiliano si appassionasse al passato lavoro di questo eclettico personaggio che a causa di un ictus, dal 1986 era divenuto afasico.

Da questo incontro nacque l’idea di fare un omaggio a Villa e ad alcuni degli artisti da lui curati all’inizio della sua carriera.

Gli artisti esposti, oltre Emilio Villa, per alcuni suoi lavori, furono: Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Nuvolo, William Xerra ed Eliseo Mattiacci.

La presentazione in catalogo fu di Aldo Tagliaferri.

Il 28 giugno, qualche ora prima dell’inaugurazione della mostra, Massimiliano mancò improvvisamente a seguito di un aneurisma.

La mostra fu aperta il 5 luglio alla presenza degli artisti.

Alla fine del 2001, il Vigneti si distacca progressivamente dal lavoro della galleria e dal mercato, fino alla chiusura nel 2006 dello spazio di via Cimarra in cui dal 1999 si sono susseguite una lunga serie di mostre.

Problemi esistenziali e famigliari fecero si che il Vigneti si occupasse sempre meno del lavoro della galleria, che tuttavia sopravvisse per alcuni anni fino alla chiusura.

Seguono alcune iniziative di Fuoricentro:

  • Dorazio, Perilli, Turcato – Testo di Anna D’ Elia
  • William Tode – Testo di Sabino Vona
  • Enrico Manera – Testo di Duccio Trombadori
  • Lidia Bachis – Testo di Elisabetta Rota
  • Danilo Bucchi – Testo di Serena Dell’Aira
  • Out come out – Testo di Patrizia Ferri

Dopo una lunga pausa, pur continuando ad occuparsi dello studio e della ricerca delle opere di Pino Pascali e della cura dell’archivio, il Vigneti ha riallacciato rapporti con quello che non ha mai cassato di essere il suo mondo: l’Arte.

Negli anni di pausa, si è occupato di consulenze e collaborazioni con gallerie, collezionisti ed enti pubblici e privati e, assiduamente e con passione e cresciuta attenzione all’Archivio Generale di Pino Pascali e non ha mai fatto mancare, a coloro che si sono rivolti a lui, il supporto e l’esperienza acquisita nei lunghi anni nella ricerca e nello studio del lavoro e delle opere dell’artista pugliese.

Hanno collaborato con Fuoricentro: Duccio Trombadori; Enrico Crispolti; Daniela Falasca; Emilio Villa; Aldo Tagliaferri; Sabino Vona; Anna D’Elia; Elisabetta Rota; Patrizia Ferri, Silvia Manteiga Pousa; Antonio Arevalo.

Mauro Vigneti e Fuoricentro hanno collaborato con: Museo Nazionale del Montenegro; Museo Navale del Montenegro; Diomedea Arte; A.C. M.i.c.ro; Palazzo Collicola, Spoleto; MLAC, Museo Laboratorio Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma; Galleria Tiziano, Cortina D’Ampezzo e Conegliano (TV); Museo Pino Pascali, Polignano a Mare, (BA) ; Istituto di Cultura Italo Latino Americano – IILA ;