Pino Pascali

Biografia

Pino Pascali - autoritratto

Pino Pascali – autoritratto

Pino Pascali, Bari, 19 ottobre 1935 – Roma, 11 settembre 1968

Pino Pascali nasce a Bari il 19 Ottobre 1935.

Prima della fine della seconda guerra mondiale, la famiglia si stabilisce a Polignano a mare, piccolo paese di pescatori, trentacinque chilometri a sud di Bari. Nel 1955, P.P., a Bari, abbandona il IV anno di liceo scientifico per andare a conseguire la maturità artistica a Napoli.

Nel 1956, s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma, al corso di scenografia tenuto da Toti Scialoia .

Durante gli anni dell’Accademia comincia a frequentare gli artisti del cosidetto “Gruppo di Piazza del Popolo”, e a seguire abitualmente le conferenze sul’Arte Contemporanea alla Galleria Nazionale di Arte Moderna. Partecipa a molte mostre di allievi del’Accademia .

Si diploma nel 1959 con il massimo dei voti.

Già prima di diplomarsi, inizia a lavorare come aiuto scenografo in alcune produzione RAI e a collaborare con lo Studio Saraceni e la Lodolo Film come scenografo, grafico e creativo per la pubblicità televisiva, realizzando bozzetti, creando personaggi e cortometraggi per gli spots pubblicitari. Rimarrà legato alla Lodolo Film fino all’anno della sua morte, anche in virtù del forte legame amichevole che lo legò a Sandro Lodolo.

Tra il 1960 e il 1964 inizia a creare opere sotto una certa influenza della POP ART Americana.

Plinio de Martiis, titolare della Galleria la Tartaruga, gli da l’opportunità di esporre i suoi lavori nel gennaio del 1965, (presentato da Cesare Vivaldi), espone: “pezzi di donne, muro di pietra, colosseo, ruderi sul prato, biancavvela”.

Ad aprile espone presso la libreria Feltrinelli il “Teatrino”.

Nell’estate dello stesso anno, organizzata dalla Galleria la Salita, a Torre Astura, (Roma), realizza l’ installazione-performance “Requiescat “: funerale di Corradino di Svevia e dell’arte del momento, in cui P.P. stesso è l’officiante.

Nello stesso anno 1965, tiene una personale a Palermo, (Revort 1) e una serie di collettive: Galleria Ferrari – Verona, Premio Termoli, Premio Michetti a Francavilla a Mare, Luna Park a Firenze e l’Art actuelle en Italy a Cannes.

All’inizio del 1966, alla Galleria Sperone d i Torino, presenta le “armi”.

Nella primavera comincia a lavorare alle prime opere in tela bianca su centine.

Nell’estate, al Premio Avezzano, presenta “Bucranio” e “Trofei di caccia”, a settembre, al Premio Spoleto, “Due code di balena “.

Ottobre-dicembre, da Sargentini, mostra in due parti, la prima col ciclo degli animali e trofei, nella seconda, elementi della natura, “Il mare”, “Barca che affonda”, “Balene”.

Nel  ’66 è anche presente a Napoli alla Libreria Guida, all'”Obelisco” e alla ” Tartaruga ” di Roma ; alla Esposizione Internazionale di Scultura Contemporanea a Parigi; alla VI° mostra Jugoslavia-Italia a Porec e alla Galleria “Deposito” a Genova.

Nel 1967 tiene la sua prima personale all’estero, alla Galleria Thelen di Essen, in Germania, dove presenta opere di periodi diversi.

Nel giugno dello stesso anno , a cura di A. Boatto e M. Calvesi presenta un ciclo di nuove opere ( elementi della natura: “Pozzanghere” , “1 metro cubo di terra” e “2 metri cubi di terra” ) .
A luglio, a Foligno presenta l’opera “32 metri quadrati di mare circa” e alla VI° Biennale di San Marino “Confluenze”

A settembre a Genova, per la mostra “Arte povera – Im spazio” a cura di G. Celant, ripresenta “1 metro cubo di terra” e “2 metri cubi di terra”.

Alla mostra “Exhibition of Italian Contemporary Art” a Tokio e Kioto, presenta “Ricostruzione della balena”.

In ottobre, a Milano alla Galleria Jolas, con presentazione di Cesare Brandi, presenta nei due tempi della mostra “Campi coltivati”, “Cornice di fieno” e “Canali di irrigazione “.
A dicembre alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, con presentazione di Palma Bucarelli, espone con Eliseo Mattiacci e presenta “Campi Arati” e “Canali di irrigazione “.

Dello stesso anno 1967:
premio Modigliani a Livorno ( Grande rettile ); “Realtà dell’immagine e strutture della visione” al Cerchio di Roma; “Oltre la scultura” a Pescara; Expo ´67 a Montreal; ” Salone internazionale dei giovani” a Milano e Torino; Galleria de’ Foscherari a Bologna; Palazzo Ancarani a Spoleto; “Proposte Uno” ad Avezzano; Mostra di Arte Contemporanea a Tokyo;  V° Biennale dei Giovani a Parigi; III° Rassegna Arte del Mezzogiorno a Napoli; IX Biennale di San Paolo del Brasile; “Art Objectif ” a Parigi:

Pino Pascali 1968

Pino Pascali 1968

A gennaio del 1968 personale alla Galleria Ars Intermedia a Colonia;

A febbraio “Vedova Blu” , opera del nuovo ciclo che presenta alla VI° Biennale di Roma, al Palazzo delle Esposizioni.

A marzo alla galleria “Jolas” di Parigi, con la presentazione di Giulio Carlo Argan, espone per la prima volta i “Bachi da setola”; alla galleria” L’Attico” Espone: “Bachi da setola”, “Ponte”, “Trappola” e “Botole “.

A maggio presenta: “Baco da setola”, “Ponte”, “Vedova blu” e “Cavalletto”, allo Extra Stadt Museum di Wiesbaden.

Alla 34° Biennale di Venezia, presentato da Palma Bucarelli, espone:

“Pelo”, “Contropelo”, “Cesto”, “Stuoia”, “Le penne d’Esopo”, “Archetipo”, “Solitario” e “Liane”.

A luglio, partecipa, insieme a Fabio Sargentini, Iannis Kounellis ed Eliseo Mattiacci, al film di Luca Patella: “SMKP2”.

Nello stesso anno partecipa a:
“Young italians” a Boston, “Arte viva” alla galleria Feltrinelli di Trieste, “Cento opere d’arte italiana dal futurismo ad oggi” a Varsavia, Bochum, Malmoe, Colonia e Stoccolma; galleria Stein di Torino e “Arte povera, azioni povere” ad Amalfi.

L’11 settembre muore, a seguito delle ferite riportate in un incidente di motocicletta, avvenuto il 30 agosto.